La Blockchain e la rivoluzione nell’Arte

Editoriale

Novembre 29, 2024

Tag

Gli NFT come nuova frontiera creativa

Negli ultimi anni, il panorama artistico globale è stato travolto da una trasformazione profonda e inaspettata: l’incontro tra arte e tecnologia blockchain. Alla base di questa rivoluzione ci sono gli NFT (Non-Fungible Token), una tecnologia che ha reso possibile autenticare, scambiare e collezionare opere d’arte in formato digitale con un livello di sicurezza e trasparenza senza precedenti.

Questa innovazione non si limita a introdurre un nuovo strumento per artisti e collezionisti, ma sta cambiando radicalmente il modo in cui concepiamo il valore dell’arte, la proprietà intellettuale e l’accesso al mercato. Per molti, gli NFT rappresentano una democratizzazione del mondo artistico; per altri, una nuova frontiera speculativa. In ogni caso, il loro impatto è innegabile e merita una riflessione approfondita.

La blockchain è una tecnologia basata su un registro distribuito e decentralizzato che consente di immagazzinare dati in modo sicuro, trasparente e immutabile. Ogni transazione viene verificata e registrata su una rete di computer, rendendo impossibile la contraffazione o l’eliminazione delle informazioni.

Per il mondo dell’arte, la blockchain rappresenta una garanzia di autenticità e provenienza. Prima dell’avvento di questa tecnologia, i certificati di autenticità e le informazioni sulla provenienza di un’opera d’arte erano gestiti in modo frammentario e spesso vulnerabile a manipolazioni. Con la blockchain, ogni opera fisica o digitale può essere associata a un NFT, ovvero a un certificato digitale unico e inviolabile che ne attesta la proprietà e l’autenticità.

Ma perché gli NFT sono così rivoluzionari? La risposta risiede nella loro natura “non fungibile”. A differenza delle criptovalute come Bitcoin, che sono fungibili (ogni unità ha lo stesso valore ed è intercambiabile con un’altra), ogni NFT è unico e insostituibile. Questo li rende ideali per rappresentare beni rari come opere d’arte, collezionabili, abbonamenti, biglietti o persino beni immobili virtuali.

Uno degli aspetti più rivoluzionari degli NFT è il nuovo rapporto che instaurano tra artisti e collezionisti. Tradizionalmente, il mercato dell’arte è stato dominato da intermediari come gallerie, mercanti d’arte e case d’asta, che spesso trattengono percentuali significative sulle vendite. Gli NFT consentono agli artisti di bypassare questi intermediari e vendere direttamente le proprie opere ai collezionisti, trattenendo una quota molto maggiore dei profitti.

Inoltre, grazie agli “smart contract” (uno smart contract è un contratto digitale che si attiva automaticamente al verificarsi di determinate condizioni, senza bisogno di intermediari), gli artisti possono programmare “royalties” automatiche che si attivano ogni volta che un NFT viene rivenduto. Questo significa che, a differenza dell’arte tradizionale, dove l’artista guadagna solo dalla vendita iniziale dell’opera, con gli NFT gli autori possono beneficiare di una rendita passiva ogni volta che la loro opera cambia proprietario.

Per i collezionisti, gli NFT rappresentano un modo per possedere un pezzo unico di arte digitale, con la garanzia che nessuno potrà mai replicarlo o falsificarlo. Allo stesso tempo, la trasparenza della blockchain permette di verificare la provenienza e il valore storico di un’opera con pochi clic.

Con l’avvento degli NFT, l’arte digitale, spesso sottovalutata o considerata secondaria rispetto all’arte tradizionale, ha trovato una nuova legittimazione. Gli artisti digitali, che per anni hanno lavorato in ambiti come il design grafico, l’animazione e la produzione multimediale, possono ora presentare le loro opere come pezzi unici e autentici, conquistando un pubblico globale e un mercato in continua espansione.

Un esempio emblematico è “Beeple” (Mike Winkelmann), che ha scosso il mondo dell’arte con la vendita dell’opera digitale “Everydays: The First 5000 Days” Si tratta di un collage di 5000 immagini che Beeple ha creato quotidianamente per oltre 13 anni, esplorando temi legati alla cultura pop, alla politica e alla tecnologia. L’opera è stata venduta per 69 milioni di dollari tramite Christie’s, diventando non solo una delle opere d’arte più costose mai vendute da un artista vivente, ma anche un simbolo del potenziale degli NFT nel ridefinire i confini demercato artistico.

Un altro esempio significativo è quello di Pak, artista che ha ridefinito il concetto di arte interattiva e partecipativa. La sua opera “The Merge”, venduta per oltre 91,8 milioni di dollari, ha introdotto un approccio innovativo: l’opera era frammentata in unità acquistabili dai collezionisti, che potevano accumulare frammenti per aumentarne il valore complessivo. Questo esperimento ha dimostrato che gli NFT non sono solo un mezzo per vendere arte, ma anche un nuovo modo per coinvolgere il pubblico nella creazione stessa dell’opera.

Tra i nuovi protagonisti dell’arte NFT spicca Banksy, un artista che combina elementi di surrealismo, estetica cyberpunk e critica sociale. Le sue opere, spesso caratterizzate da un uso audace di colori e simboli, esplorano temi legati alla tecnologia, all’alienazione e alla sostenibilità. Banksy, come molti altri artisti della scena, ha trovato nella blockchain una piattaforma che gli permette di condividere il proprio lavoro con un pubblico globale, senza limitazioni geografiche o economiche.

Accanto a Banksy, nomi come XCOPY stanno ridefinendo l’arte contemporanea digitale. XCOPY, noto per il suo stile glitch e i temi legati alla mortalità e alla decentralizzazione, ha venduto opere per milioni di dollari su piattaforme come SuperRare e OpenSea, dimostrando che l’arte NFT può essere sia concettuale che economicamente rilevante.

Il mercato degli NFT è cresciuto a ritmi vertiginosi, superando i 24 miliardi di dollari di volume di vendite nel 2021. Piattaforme come OpenSea, Rarible, Foundation e Nifty Gateway hanno reso il mercato NFT accessibile a un pubblico ampio, abbattendo le barriere tradizionali e consentendo a chiunque di comprare, vendere e collezionare arte digitale.

Tuttavia, questa crescita ha sollevato anche critiche e preoccupazioni. Alcuni osservatori sostengono che il mercato degli NFT sia troppo speculativo, con prezzi gonfiati e una volatilità che lo rende rischioso per gli investitori. Inoltre, l’impatto ambientale della blockchain, in particolare delle reti come Ethereum, ha attirato l’attenzione degli ambientalisti. La produzione di NFT richiede una quantità significativa di energia, anche se aggiornamenti come Ethereum 2.0 promettono di ridurre drasticamente queste emissioni. Col nuovo aggiornamento Ethereum è passato da una metodologia di consenso PoW a una PoS. La differenza tra Proof of Work (PoW) e Proof of Stake (PoS) sta nel modo in cui le blockchain verificano le transazioni.

Con PoW, come accade per Bitcoin, i computer devono risolvere complessi problemi matematici per aggiungere nuovi blocchi alla blockchain. Questo processo, chiamato “mining”, richiede tantissima energia perché usa macchine potenti che consumano molta elettricità. Se questa energia proviene da fonti non rinnovabili, l’impatto ambientale è elevato.

Con PoS, invece, non serve “minare”. Qui chiunque può validare transazioni bloccando una quantità di criptovalute come garanzia (il cosiddetto “stake”). I validatori vengono scelti a caso e non c’è bisogno di usare computer energivori, quindi, il consumo energetico è molto più basso, e di conseguenza PoS inquina meno.

In sintesi: PoW usa molta energia perché richiede lavoro computazionale, mentre PoS si basa su puntate di criptovalute e risulta più eco-friendly.

Nonostante le sfide, il futuro degli NFT appare luminoso. Le innovazioni tecnologiche continuano a migliorare l’efficienza delle blockchain, mentre l’integrazione degli NFT nel metaverso e in altri spazi digitali promette di creare nuove forme di esperienza artistica.

Immaginate un mondo in cui i collezionisti possono esporre le loro opere digitali in gallerie virtuali all’interno del metaverso, oppure un artista che utilizza l’intelligenza artificiale per creare opere generative uniche, autentificate da NFT. Questo futuro non è più fantascienza, ma una realtà sempre più vicina.

In definitiva, la blockchain e gli NFT non stanno solo trasformando l’arte, ma stanno ridefinendo i concetti stessi di proprietà, autenticità e creatività. Con artisti come Beeple, Banksy, Pak e XCOPY che continuano a spingere i limiti di ciò che è possibile, siamo solo all’inizio di una rivoluzione culturale che avrà un impatto duraturo sul nostro modo di vivere, pensare e creare.

Navigazione EditorialeL’ultima tappa della mostra The World of Tim Burton >>

Autore

Questa voce fa parte 1 di 58 nell'editoriale Il Novelliere 16

0 commenti

Invia un commento

Scopri di più da Il Novelliere

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading