Empàtheia: Fierro esordisce con una storia intensa e originale

Editoriale

Novembre 29, 2024

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Un viaggio tra redenzione e distruzione che svela il potere dell’empatia

Ivan Guerra è il padrone incontrastato della città, un uomo che ha costruito il suo impero su paura e violenza. Ma un incontro inatteso lo mette di fronte a una nuova e sconvolgente capacità, che lo costringe a rivivere il dolore che ha inflitto. Mentre il suo potere vacilla e la sua coscienza si risveglia, Ivan dovrà scegliere tra continuare a governare con il pugno di ferro o affrontare i fantasmi del suo passato. Un viaggio oscuro e travolgente, dove la redenzione e la distruzione si intrecciano in modo inaspettato.

Questa la trama del romanzo d’esordio di Domenico Fierro, che si presenta al pubblico con una storia originale, dal contenuto sociale e una veste dal sapore fantascientifico.

Empathèia è un’opera di difficile collocazione per la sua complessità, sebbene lo stile asciutto e pungente lo rendano di facile fruizione, è un lavoro ambizioso, atto a smuovere coscienze e sollevare interrogativi.

E il lettore non si lasci ingannare dalla scelta dell’autopubblicazione, perché sebbene nel settore la presenza di una casa editrice sia spesso (non sempre!) sinonimo di qualità del libro pubblicato, il romanzo di Fierro è un’opera matura, per un pubblico già avvezzo all’introspezione e alla critica sociale.

A parlarcene è proprio l’autore salernitano.

Cosa l’ha ispirata a creare il personaggio di Ivan Guerra, un uomo così complesso e tormentato?

Durante la mia professione ho incontrato molti personaggi alquanto particolari. Tra di loro c’erano anime tormentate ma tutto sommato di facile interpetrazione. Altre invece all’apparenza “normali si sono poi rivelate personalità complesse. Così quando, dopo essere andato in pensione e realizzata l’idea di scrivere un libro ho immaginato un personaggio che racchiudesse entrambe queste sfaccettature ed è nato Ivan Guerra.

Il concetto di redenzione è spesso intrecciato con quello di distruzione nel suo libro. Come è riuscito a bilanciare questi due aspetti così opposti nella narrazione?

Ivan è tormentato dalla voglia di potere che esprime attraverso il controllo e che esercita con determinazione e violenza. Incosciamnete però sa di aver bisogno d’auito e come vedrete creerà un opposto e questo in qualche maniera bilancerà il tutto.

Il protagonista vive l’incontro con un personaggio sovrannaturale, a seguito del quale riesce a provare questa forte empatia nei confronti delle sue vittime. Crede che una presa di coscienza da parte delle persone abbia davvero una natura fantastica o l’essere umano può essere naturalmente capace di vivere un’evoluzione morale?

Ogni cambiamento ha bisogno di una presa di coscienza. L’essere umano ne è capace ma ha bisogno di “sentire”. Solo così lo si può attuare. Il mondo è pieno di Ivan Guerra perché è pieno di persone che non “sentono l’altro”. Ma ho fiducia nell’essere umano e penso che alla fine in maniera conscia o del tutto inconscia arriveremo a questa svolta e sarà bellissimo.

Quale critica alla società spera che venga colta dal lettore?

Come detto poc’anzi la critica è solo una: le persono non si immedesimano nell’altro e quindi non sentono come proprie le paure, le inquitudine dell’altro ma vivono del tutto scollegate l’una dall’altra. In pratica non provano empatia motivo per il quale questo mondo va così.

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