Quarantotto anni di carriera e mille vite vissute da artista
Napoli, si sa, ha sempre dato i natali ad artisti e artiste divenuti, col tempo, personaggi di spicco nel mondo dell’arte o dello spettacolo. Sin dagli albori del Novecento, ad esempio, Napoli assurse al ruolo di “capitale espressiva” del teatro dialettale e non solo. Divenne tale con l’affermazione della “commedia napoletana” – che diverrà, in seguito, un vero e proprio stile creativo – e lo “sceneggiato melodrammatico”. Basti pensare, citando alcuni esempi “classici”, alla nascita dei De Filippo (eredi cultural-folkloristici del genio scarpettiano) o di Totò, oppure ai grandi talenti appartenuti alle immense Dolores Palumbo e Tina Pica.
Ma cosa succede, successivamente?
Succede che nel 1949, quattro anni dopo la fine dell’ultima guerra mondiale, nasce sulle sponde del dorso di Partenope uno degli autori e registi teatrali più apprezzati sia del secolo scorso, sia di quello corrente: Lorenzo Salveti.
Affascinato dalle realtà espressive sin all’adolescenza, consegue la laurea all’indirizzo di Lettere e Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Inizia la sua carriera nel 1976 presso il Teatro Stabile di Torino, in qualità di regista e presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e in qualità di docente di recitazione e tecniche registiche. Contemporaneamente, intraprende proficue collaborazioni con altri artisti d’alto calibro, come il maestro della regia Aldo Triunfo, il compositore Fabio Vacchi, gli interpreti Carmelo Bene e Franco Branciaroli.
Lorenzo ama il teatro in ogni suo aspetto. Nella sua lunghissima, ammirabile e corposa carriera, è stato anche uno dei più importanti direttori artistici del Teatro Stabile dell’Aquila – Teatro Stabile d’Abruzzo. Ovviamente, prima di assumere la direzione, dal 2007 al 2015, della succitata Accademia formativa “Silvio D’Amico”. Inoltre, dal 2018 ad oggi, svolge un ruolo importante nella direzione artistica de “La Compagnia dei Masnadieri”, gestita dai suoi ex allievi Massimo Roberto Beato e Jacopo Bezzi. Attualmente, tiene anche corsi di recitazione presso il Centro Sperimentale di Cinematografia.
Dall’anno d’esordio alla direzione di uno spettacolo – il 1976 – Lorenzo ha diretto, tra opere classiche, liriche e moderne, più di cinquanta spettacoli tra originali e scritti da altri autori.
Tra le opere più famose e riconosciute troviamo le messe in scena shakespeariane, come “Macbeth”, “I due gentiluomini di Verona”, “Romeo e Giulietta”, “La dodicesima notte” e “Tutto è bene ciò che finisce bene”. Quelle pirandelliane, come “Così è (se vi pare)”. Trasposizioni dalla poetica leopardiana, come “Operette morali”. Messe in scena dal teatro classico francese, come “Le preziose ridicole” e “Il malato immaginario” di Molière. Riproposizioni delle grandi opere della tragedia greca, come “Elettra”, “Ecuba” ed “Elena” di Euripide, “Orestiade” del tragediografo ateniese Eschilo oppure, ancora, “Edipo Re” di Sofocle. Riproposizioni di opere della drammaturgia romana, come “Fedra” di Lucio Anneo Seneca.
Tra le altre più recenti, da lui dirette, degna di nota è “Il guerriero, l’amazzone, la poesia nel verso immortale del Foscolo”, da un testo del poeta Carlo Emilio Gadda. Ma anche “Spirito Allegro” del commediografo inglese Noël Coward, con protagonisti l’indimenticato Aroldo Tieri e le bravissime Giuliana Lojodice e Paola Borboni.
Sotto la sua pluriennale supervisione, l’Accademia ha istruito alcuni tra i maggiori talenti recitativi in circolazione. Solo per citare alcuni nomi, si ricordano Anna Marchesini, Sergio Castellitto, Ennio Fantastichini, Maria Paiato, Luca Zingaretti, Nicoletta Braschi, Francesco Scianna, Margherita Buy, Claudio Gioè, Sabina Guzzanti, Francesco Montanari ed Emma Dante.
Tutti gli spettacoli da lui diretti sono finiti nelle stagioni di molteplici palchi di riconosciuta fama. Possiamo ricordare, tra gli altri, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Romano di Verona, il Teatro Olimpico di Vicenza, il Teatro Greco di Siracusa, il Teatro Stabile di Bologna e il Multiteatro di Buenos Aires.
Lorenzo Salveti: un professore, un professionista, un artista…diecimila vite messe in scena.
- Marco Di Pinto e BeComedy
- Mordere il cielo – Teatro Olimpico (Roma)
- Salveti: un grande insegnante al servizio delle arti figurative
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