Agli italiani piacciono gli audiolibri

Editoriale

Ottobre 1, 2024

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Dall’audiobook al cartaceo: la ricerca svolta da NielsenIQ rivela un nesso importante

Nel 2024 una ricerca di NielsenIQ ha portato alla luce dati interessanti: rispetto al 2023, in Italia si contano circa quattrocentomila audio-lettori in più.

Sembra che gli italiani apprezzino particolarmente gli audiolibri.

Fruire di un contenuto che si basa principalmente sull’udito sembra cambiare notevolmente l’esperienza della lettura. Culturalmente, la lettura è un’attività che coinvolge principalmente il senso della vista, ma nell’atto fantastico dell’immersione narrativa stimola il cervello in tutte le aree sensoriali per cui, se si analizza l’azione dal punto di vista neuroscientifico, nel leggere o ascoltare non cambiano molto le cose.

Gli amanti della carta stampata portano a sostegno di quest’ultima: il piacere sensoriale che offre tenere un libro tra le mani, la sensazione di ruvidità della carta sotto le dita, il profumo delle pagine puntellate di inchiostro, la percezione concreta dell’avanzamento della lettura data dall’atto di voltare via via le pagine.

Gli amanti degli audiolibri ne sostengono la versatilità di fruizione, che permette di immergersi in una storia anche mentre si fa altro e soprattutto senza stancare la vista, già messa tanto sotto sforzo dalle ore trascorse al pc o guardando lo schermo del cellulare.

Oltretutto, per quanto il fenomeno delle storie uditive sia esploso piuttosto recentemente, in realtà per secoli l’umanità più che leggerle, le storie, le ha ascoltate. Prima con la tradizione orale, poi con gli aedi greci, poi ancora con i cantastorie e menestrelli medievali.

I primi libri sonori risalgono al 1932, furono realizzati negli Stati Uniti, incisi su dischi in vinile. Erano chiamati “Libri parlanti” e riportavano in audio grandi classici come le opere di Shakespeare. Erano pensati per permettere ai non vedenti di “leggere” in autonomia, non rientravano nella filiera editoriale, ma venivano promossi e divulgati in contesti di associazioni e sostegno ai disabili.

Nel secondo dopoguerra, l’elevato numero di persone che aveva riportato gravi danni alla vista diede nuova linfa al fenomeno dei libri parlanti, che via via è andato evolvendosi e trasformandosi.

Negli anni ’70, la musicassetta porta il libro parlante nel mercato editoriale, che inizia a proporre in formato audio opere protette da copyright, affiancando questa produzione a quella dell’editoria tradizionale. Nasce così l’audiolibro come lo conosciamo oggi.

Ma come mai gli audiolibri piacciono così tanto?

La risposta più semplice si trova nella naturale facilità di fruizione. L’audiolibro si impone già negli anni ‘70 come soluzione migliore alla lettura per i pendolari e per chi ha una vita frenetica piena di impegni, perché può essere ascoltato mentre si guida, si svolgono le faccende domestiche,  ci si dedica a un hobby manuale, durante un viaggio in treno o in autobus; cosa che con un libro cartaceo o un e-book non è sempre possibile fare.

Al giorno d’oggi esiste anche un’altra motivazione, meno immediata ma altrettanto valida, ed è la formula di fruizione. Le piattaforme che distribuiscono audiolibri forniscono un catalogo immenso, in molteplici lingue, per un costo mensile inferiore alla maggior parte del prezzo di copertina di un singolo libro cartaceo.

Prima dell’avvento di queste piattaforme, un italiano con la passione per la lettura doveva farsi ogni mese i conti in tasca e, in base al proprio budget, stabilire un limite ai propri acquisti. A causa della crisi energetica, poi, secondo i dati ISTAT del 2022, il costo di produzione di un libro è aumentato del 6,8% rispetto al 2020 e questo ha ridotto le potenzialità di acquisto dei lettori, originando una conseguente inflessione nel numero di vendite.

Rivolgersi a una piattaforma dedicata alla riproduzione degli audiolibri rompe questo limite, dando ai lettori una fruizione basata esclusivamente sulla propria personale volontà di leggere e quindi una libertà di movimento impensabile fino a dieci anni fa ed è questo probabilmente il vero fattore che sta facendo esplodere questo mercato.

La differenza del mezzo di fruizione non porta però solo dei vantaggi, ma anche, come è naturale che sia, delle perplessità.

Tenendo esclusivamente conto dei contesti che si avvalgono di lettori professionisti, il successo di un audiolibro non è dettato soltanto dalle capacità narrative dell’autore, ma è determinato dalla scelta del narratore e dal modo in cui egli legge la storia.

Il timbro vocale o il ritmo di lettura scelto dal lettore può influenzare l’esperienza del fruitore e causare così una differenza, anche sostanziale, nel rating di gradimento tra il formato cartaceo/elettronico e quello ascoltabile.

La ricerca svolta da NielsenIQ, però, mostra come gli audiolibri stiano influenzando positivamente il mercato editoriale tradizionale. I dati infatti mostrano che il 45% dei soggetti intervistati ha acquistato il cartaceo dopo l’ascolto dell’audiolibro.

Gli audiolibri sembrano dunque la soluzione del nuovo millennio all’annoso problema del graduale calo dei lettori in Italia.

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