Angelica Santoro, tra cinema e vita in The Last Night

Editoriale

Settembre 30, 2024

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Tra giorni di set travolgenti e scene di pura tensione, l’attrice racconta la sua esperienza

Carisma, talento e sensualità sono solo alcune delle caratteristiche di Angelica Santoro, attrice protagonista di The Last Night. Con ampia esperienza in ambito cinematografico, televisivo e teatrale, l’artista racconta il suo approccio immersivo alla recitazione.

Il suo personaggio in “The Last Night” vive un’esperienza sconvolgente durante quella che doveva essere una giornata tranquilla. Come si è preparata per esprimere il mix di emozioni che attraversa nel film?

Tutto sta nel crearsi un personaggio, un background. Utilizzo sempre questo metodo che mi è stato insegnato: cerco di vestire completamente i panni del personaggio che interpreto, ne immagino la storia, andando anche oltre quello che racconta il regista. Vivo la quotidianità come la vivrebbe il personaggio, vivo l’ambiente del set, tocco gli oggetti di scena, mi lascio travolgere dall’ispirazione. In questo il regista Carlo Fusco mi ha dato ampio spazio e fiducia. Di questo lo ringrazio perché mi ha aiutato molto nell’interpretare questo ruolo. Dandomi carta bianca mi sono sentita libera di avanzare dei suggerimenti che sono stati ben accolti e ho potuto esprimere anche con il linguaggio del corpo la personalità del mio personaggio.

Come ha lavorato per l’evoluzione del suo personaggio?

Inevitabilmente ogni attore attinge dalla propria esperienza personale. E non potrebbe essere altrimenti, rischierebbe di risultare poco autentico. Il mio è un personaggio ben disegnato, con un evoluzione precisa. Ha mille ansie e vive un’esperienza di altissima tensione. Ho attinto a sensazioni ed emozioni che io stesso ho provato, rievocando traumi lì dove bisognava far emergere la paura.

In che modo ha interpretato la dinamica di coppia nel film? Come ha costruito la chimica con il suo co-protagonista per rendere credibile la relazione sullo schermo?

Per quanto riguarda la chimica nel senso fisico, non è stato difficile: Thomas è un bel ragazzo! Ma a parte gli scherzi, conosco Thomas da tanto tempo, lo apprezzo come persona e come professionista. Lavoriamo molto bene insieme e sicuramente lui mi ha reso le cose facili. La storia richiedeva un personaggio, il suo, che doveva farmi sentire protetta, amata, desiderata. Thomas, oltre ad essere bravissimo come attore, ha anche un carattere protettivo e altruista. Non è stato difficile calarmi nella parte e “sentirlo” marito. È fondamentale creare una connessione emotiva e sul set ci siamo trovati molto bene!

Come attrice, quale parte del suo ruolo in “The Last Night” ritiene l’abbia sfidata o fatta crescere di più nel suo percorso artistico?

A mio avviso, le emozioni più difficili da riprodurre sono il dolore fisico, la paura e la chimica tra due persone. Dolore e paura sono ancora più difficili da far emergere quando il set è bello come quello che ho vissuto. Sei lì che ti trovi benissimo con tutti, un ambiente fantastico e poi devi girare una scena che ti costringe a provare emozioni e sensazioni bruttissime. La scena più bella, ma anche difficile da girare è quella al culmine del climax del mio personaggio. Non voglio svelare niente, ma dico che non ho voluto fare prove. Volevo essere quanto più naturale possibile e portare al pubblico il percorso che aveva compiuto il mio personaggio.

Il regista Carlo Fusco ci ha condiviso un episodio che l’ha vista protagonista di un’involontaria aggressione da parte dell’attore Simone Pezzotti. Vuole rilasciare la sua versione dei fatti?

Eh, cosa dire? Ho preso una vera botta in testa e sono crollata a terra. Ho enfatizzato il momento: la il colpo l’ho sentito, ma ho la scorza dura e sono rimasta a terra qualche secondo di proposito per far spaventare tutti! È stato un momento su cui poi abbiamo riso insieme.

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