Poliedrico, versatile: Luigi De Angelis giura amore alla musica

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Agosto 5, 2024

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Dal teatro, al cinema, alla scrittura di canzoni. Il compositore sarnese non si pone limiti

Luigi De Angelis nasce a Sarno il 28 marzo 1994, e la sua passione per la musica inizia all’età di sei anni quando si avvicina per la prima volta al pianoforte. Questo strumento diventa presto il suo inseparabile compagno di vita, accompagnandolo attraverso un rigoroso percorso di studi classici al conservatorio. Dopo aver completato la sua formazione accademica, De Angelis si dedica all’insegnamento, trasmettendo la sua passione e conoscenza musicale alle nuove generazioni.

Nel corso degli anni, partecipa a numerosi progetti artistici, mettendo in luce la sua versatilità come musicista e compositore. Si distingue per la sua abilità nel creare musiche per spettacoli teatrali e per il cinema, unendo melodie evocative a immagini suggestive. La sua carriera è anche caratterizzata da esibizioni di arte di strada, che lo portano a suonare in diverse città italiane, condividendo la sua arte direttamente con il pubblico.

Il progetto più importante della sua carriera è la scrittura di canzoni sotto lo pseudonimo di Sami. Con questo alter ego, De Angelis esplora nuove sonorità e sperimenta con diversi generi musicali, ampliando continuamente i suoi orizzonti creativi.

In questa intervista, ci svela il processo creativo che ha adottato per la realizzazione della colonna sonora del cortometraggio “L’affanno prima della quiete” di Salvatore Iemmino Pellegrino e ci offre uno sguardo approfondito sul suo viaggio musicale, le sue metodologie creative e le esperienze che hanno formato la sua carriera. Dalle aule del conservatorio alle strade d’Italia, passando per il mondo del teatro e del cinema, la sua storia è un esempio di dedizione, versatilità e passione per l’arte della musica.

Qual è stato il processo creativo alla base della realizzazione della colonna sonora di questo cortometraggio?

Il processo creativo è stato quello che utilizzo ogni volta che compongo musica per cinema: si sceglie una progressione armonica che connoti il mood emotivo che si vuole rappresentare, poi si inizia a sviluppare una melodia lavorando sulle scene, e infine c’è la performance finale di esecuzione in cui ritmicamente si crea la simbiosi tra musica e immagini.

Quando e come, da compositore, si è avvicinato al cinema?

Il lavoro che ho fatto sulle immagini è sempre stato collegato a piccoli progetti, molto spesso brevi videoclip, ma il lavoro propedeutico è stato più la musica per teatro: accompagnare in live con la dinamica giusta scene, ritmo e voci degli attori è stata la mia vera scuola, da lì è stato abbastanza facile mutuare questo processo per le immagini in movimento.

Ha dei riferimenti, dei maestri compositori di colonne sonore cinematografiche, che l’hanno ispirata o di cui spera di seguire le orme?

Sono sempre stato appassionato di musica per cinema: da quella composta nell’era del muto, passando per quella dei grandi temi orchestrali, fino a quella che utilizza il suono elettronico; ascolto tutto e mi lascio ispirare, ma non ho un grande modello di riferimento.

Cinema, teatro, ma anche arte di strada. Preferisce il lavoro in studio o il contatto con il pubblico?

A questa domanda non ho il minimo dubbio, almeno in questa fase del mio percorso, suonare live e a contatto col pubblico, in tutto quello che può riguardare una performance e la percezione del flow del momento, è sicuramente la cosa che preferisco.

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