Storia divertente di una hit che fonde due generi ai poli opposti
Reggaeton e black metal norvegese, nell’immaginario musicale comune, sono come l’acqua e l’olio – oppure, più propriamente, l’acqua santa e il diavolo. Eppure, con una congiunzione astrale favorevole, questi due universi possono incontrarsi e generare una hit estiva che non è soltanto il divertente esperimento di una band nota per le sue parodie e la sua inventiva, ma è anche un tentativo genuinamente interessante di fusione di due generi a contrasto. È il 2 luglio 2019 quando la rock band demenziale Nanowar of Steel lancia su YouTube il brano “Norwegian Reggaeton”, destinato a diventare una hit istantanea e che ad oggi conta 14 milioni di visualizzazioni su YouTube insieme a 7 milioni di stream su Spotify.
La band si è distinta negli anni per la hit “Giorgio Mastrota (The keeper of the inox steel)”, un inno heavy metal epico tutto dedicato al re delle televendite che ha fatto di un personaggio televisivo un’icona pop di culto, oltre che per aver composto l’inno del gruppo social Feudalesimo e Libertà e il brano “Bestie di Seitan”, incluso nella colonna sonora del film del doppiatore e content creator Maurizio Merluzzo “Cotto e Frullato Z The Crystal Gear”,
Il brano, come suggerito dal titolo eloquente, mescola le sonorità tipiche dei tormentoni reggaeton estive ad alcune incursioni black metal, ricordate non soltanto dalla potentissima presenza di una chitarra elettrica nei riff, ma anche dall’estetica dei cantanti, rappresentati come vichinghi bardati di ecopelle, con il tipico trucco “corpse paint” sul volto, che si godono il fresco di una piscina circondati da belle ragazze in costume da bagno come vuole la tradizione del reggaeton – anche loro pensate con un look “alternativo” alle classiche bellezze da spiaggia, con i tacchi o i piedi nudi che diventano anfibi, e l’abbronzatura che diventa invece un rossetto nero super matte. Le formule del tormentone estivo ci sono tutte, dall’uso dello spagnolo mescolato all’inglese alla campionatura di grandi classici della musica internazionale, ed è proprio questo mix ingegnoso a rendere “Norwegian Reggaeton” un cocktail esplosivo – magari proprio la pina colada o il cuba libre citati nel brano, da sorseggiare insieme ad una dea guerriera.
Sulle spiagge dove i Nanowar of Steel fanno fiesta loca non ci sono chiese da bruciare, ma in compenso c’è una foto di Burzum, frontman dell’omonima one-man band noto per aver incendiato numerose chiese nel 1992, che nel video viene “sacrificata” agli dei del reggaeton. Ed è solo una delle tante citazioni presenti all’interno del video, dai richiami espliciti agli album di Burzum agli “shout out” agli artisti del black metal norvegese come Fenriz o i Darkthrone, fino ad un’incursione di “Zombie” dei The Cranberries ad alzare ulteriormente l’asticella dell’assurdo. E così, il genere “mortifero” per eccellenza diventa invece sottofondo festante per l’estate dei metalhead che non rinunciano alla socialità.
La parabola gloriosa di “Norwegian Reggaeton” potrebbe già concludersi così, ma in un inizio d’autunno caldissimo come è stato quello del 2019 i Nanowar of Steel riservano un’ulteriore sorpresa con la partecipazione del brano al talent show spagnolo Got Talent 5 di Telecinco, un equivalente iberico di “Italia’s Got Talent”, che la band ha spiegato in un post Facebook come prima parte di un piano diabolico per guadagnarsi i favori del pubblico spagnolo e diventare il candidato per l’Eurovision Song Contest 2020, contando sul fatto che in Spagna il candidato all’ESC viene eletto sulla base del gradimento popolare senza passare da festival equivalenti a Sanremo. Sfortunatamente, il piano è andato in fumo a causa dei “no” dei giudici Risto Mejide, autore e presentatore, e la cantante Edurne. Un vero peccato, perché per la comica Paz Padilla e l’attore Dani Martinez il brano era pronto per volare in semifinale…
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