Carlotta Galmarini, la scoperta di un’artista

Editoriale

Agosto 5, 2024

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“In Francia gli attori sicuramente sono sostenuti in quanto considerati parte del sistema”

Carlotta Galmarini nasce a Livorno, ma cresce a Roma e dall’età di sette anni comincia a viaggiare tra Francia e l’Italia per il lavoro di suo padre, iniziando a fare i primi provini pubblicitari accompagnata dalla madre.
Dopo il liceo si trasferisce a Parigi, dove si iscrive all’università Paris IV La Sorbonne laureandosi in lettere indirizzo storico-geografico, studiando contemporaneamente recitazione all’acting international di Robert Cordier.
Inizia a recitare in francese, decidendo però di tornare a Roma e di continuare a studiare con Francesca De Sapio e altri insegnanti. Accosta lo studio della recitazione al lavoro e all’università, questa volta in scienze politiche.
Fa spettacoli al teatro dell’Orologio, teatro dell’Angelo, Piccolo Eliseo, teatro L’aura, teatro Petrolini, teatro Colosseo, San Carluccio a Napoli e in tanti altri e in ruoli importanti.
Per la televisione gira la serie 1992 di Giuseppe Gagliardie e il film Maria per Roma di Karen di Porto. Viaggia, per diversi anni, tra l’Inghilterra e l’Italia, cercando di studiare meglio l’inglese. Nel 2017 parte per sei mesi a New York per studiare con Susan Batson. Al suo ritorno approfondisce i suoi studi con June Jasmine Davis, Giles Foreman, Cloe Xhauflaire, Luca Manganaro, Sergio Valastro e lavora in diversi film, tra cui Giulia di Ciro de Caro, Sinapsi di Mario Parruccini, Love wine and salt di Andrea Antonio Canal e Taxi Mon Amour di Ciro De Caro (in selezione alla prossima Mostra del Cinema di Venezia). Gira anche diverse pubblicità, tra cui Dietor, Trenitalia, Libenar e altre. In televisione la troviamo nella fiction Rai Studio Battaglia di Simone Spada, mentre lavora al Teatro Garbatella per lo spettacolo Chi è di Scena di Gabriele Mazzucco.

Quanto cambia il mondo della recitazione in Francia rispetto all’Italia?

Allora, la recitazione secondo me ha un linguaggio universale, fisico e corporeo. Poi, certo, apparentemente c’è una diversità linguistica  ma se gli attori seguono gli impulsi, credo, non cambi più di tanto. Ciò che è diverso è senza dubbio l’approccio all’arte. In Francia la recitazione è un lavoro e gli attori sicuramente sono sostenuti in quanto considerati parte del sistema. Basti pensare all’intermittance artistique che aiuta gli addetti ai lavori a sopravvivere nei momenti di pausa, tra un progetto e l’altro.

Come mai la scelta di studiare all’università scienze politiche? Essendo un campo molto diverso dalla recitazione.

Ho scelto scienze politiche perché era un tipo di studi che si uniformava benissimo alla mia laurea in Storia presa in Francia alla Sorbona. Prendere una seconda laurea Italiana, nella stesso campo, mi sembrava come ripetere cose già studiate perciò ho optato per scienze politiche.

Preferisce più il teatro o il cinema?

Il teatro è più immediato, e ti fa stare a contatto diretto col pubblico senza le classiche pause da set che a volte durano parecchio. Il cinema è un’enorme vetrina che ti porta nelle case degli spettatori. Non ho preferenze, amo entrambi perché amo fortemente il mio lavoro e lo studio sul personaggio.

Quanto il viaggiare, poter conoscere posti diversi e imparare le lingue è stato utile e importante per il suo mestiere di attrice?

Essenziale per il mio lavoro, ma anche per la mia vita. Robert Redford diceva che la vera recitazione è vivere la vita, vedere posti e conoscere culture nuove. In poche parole uscire dal nostro piccolo mondo per volgere lo sguardo altrove. L’attore deve portare con sé un certo bagaglio di esperienza e umanità.

Il fatto di conoscere lingue diverse mi da la possibilità di fare provini per altri paesi. Io amo molto viaggiare e vivere all’estero, imparare cose nuove mi da energia e mi fa sentire viva, oltre che con un qualcosa in più. L’anno scorso ho anche girato un film da protagonista in inglese che è su Amazon prime USA.

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