Antonella Di Bernardo, dalla timidezza alla ribalta

Editoriale

Agosto 5, 2024

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Il viaggio della giovane attrice di adozione napoletana, tra teatro e cinema

Antonella Di Bernardo, giovane attrice di origini modenesi, ha trasformato la sua timidezza in una forza grazie alla recitazione. A soli dieci anni ha mosso i primi passi sul palco, trovando nella recitazione una vera e propria cura dell’anima. Nonostante abbia esplorato vari interessi da bambina, come la danza e il nuoto, è stato il teatro a catturare il suo cuore.

Dopo essersi trasferita a Trentola-Ducenta, ha continuato a perfezionarsi frequentando corsi e workshop prestigiosi, partecipando a spettacoli teatrali e cortometraggi. Oggi, con un master in teatro, pedagogia e didattica in corso, Antonella ci racconta il suo viaggio personale e professionale, illuminando i momenti chiave che l’hanno plasmata. Scopriamo insieme le sfide, le soddisfazioni e le aspirazioni future di questa promettente artista.

Ha menzionato che la recitazione è stata una “cura dell’anima” per lei, aiutandola a superare la timidezza e a migliorare in molti aspetti della sua vita. Può raccontarci un momento specifico in cui si è resa conto dell’impatto positivo che la recitazione aveva su di lei?

Ho un ricordo molto dolce di questo. Una me bambina con tante, troppe, insicurezze per essere così piccola. Ricordo di come alla mia prima lezione di recitazione mi sono sentita finalmente accolta e parte di un gruppo. Di come ogni volta che entravo in quella stanza, tutte le paure, le ansie, le insicurezze sparivano e di come per la prima volta, inconsciamente, stavo iniziando a volermi bene; prendendomi cura delle mie fragilità, abbracciandole forte e rendendole i miei più grandi punti di forza. Affioravano in me tante piccole consapevolezze come molteplici pennellate, tutte di colore diverso, pronte a donare luce, armonia e calore alla mia tela bianca. Tutto questo mix di colori, emozioni, sicurezze, cura e amore hanno dato vita alla mia consapevolezza più grande: far sì che la mia vita possa sempre nutrirsi di tutto questo. Quindi si, posso dire a gran voce, che la recitazione è stata la mia “cura dell’anima”.

Dopo aver vissuto a Modena per 15 anni, si è trasferita a Trentola-Ducenta. Come ha influenzato il suo percorso artistico e personale questo grande cambiamento? Ci sono stati momenti particolarmente difficili o gratificanti durante questa transizione?

Mi sono trasferita a Trentola nel pieno dell’adolescenza, un momento molto delicato essendo pieno di tanti piccoli cambiamenti, questo è stato sicuramente il più rilevante e difficile da affrontare. Più precisamente ci siamo trasferiti a inizio estate e quindi passai l’estate praticamente sola, aspettando che riaprissero le scuole. Ero rimasta senza amicizie, ma soprattutto senza la recitazione. Avevo tante preoccupazioni e paure adolescenziali del tipo: “riuscirò ad integrarmi in un gruppo di amicizie già formato?” “come saranno i nuovi insegnanti?” ecc. Fortunatamente tutte queste domande trovarono risposta il primo giorno di scuola, dove fui accolta calorosamente dalle mie compagne di classe e dai miei splendidi insegnanti, che non finirò mai di ringraziare per tutto quello che hanno fatto per me in quegli ultimi tre anni di scuola, che resteranno per sempre un bellissimo ricordo indelebile nel cuore. In quell’estate devastante, la domanda a cui cercavo una disperata risposta e per la quale passavo giorni interi a piangere di nascosto, fu “riuscirò a continuare a studiare recitazione?”. La risposta fu: assolutamente sì! Ancora non lo sapevo, ma il mio percorso artistico da lì a poco stava per sbocciare e prendere il volo. portandomi a studiare recitazione a 360°, permettendomi di perfezionarmi e di avere più consapevolezza di me stessa (corpo e voce), facendomi scoprire una grande passione per la danza e il canto; mi avrebbe portata a scoprire e vivere Napoli, finendo così per innamorarmene perdutamente. Nella stessa avrei studiato nella classe più bella che avrei mai potuto desiderare, finendo per stringere amicizie pure che tutt’oggi non smettono di esistere. Tra questi incontrai Francesco, il mio maestro, amico, fratello, confidente e “curatore d’anime” che non mi ha mai lasciato la mano ed è stato fondamentale nella mia crescita professionale e anche personale, a lui devo moltissimo.

Nel suo curriculum, vediamo che ha partecipato a numerosi workshop e laboratori teatrali. Qual è stato il workshop o il laboratorio che le ha lasciato l’impatto più significativo e perché?

Non saprei scegliere un workshop o un laboratorio con un impatto più significativo, perché credo che da ognuno abbia avuto modo di crescere e formarmi e che ognuno di essi mi abbia donato qualcosa di positivo, negativo o entrambe le cose. Se proprio devo +fare una scelta però, credo che il laboratorio teatrale (recitazione, danza e canto) con la produzione teatri di carta mi sia rimasto molto impresso, permettendomi di avvicinarmi alla danza e facendo si che il mio corpo e il mio movimento scenico potessero avere un “glow up” di cui ancora oggi sono grata e felice.

Ha avuto esperienze sia nel teatro che nel cinema. In quale dei due ambienti si sente più a suo agio e perché?

Venendo dal teatro mi sentivo più a mio agio lì, era il mio posto sicuro. Poi, cominciai a studiare cinema per curiosità e per completezza, e ad avere i primi incontri con la macchina da presa. Inizialmente, come tutte le cose nuove, non mi sentivo del tutto a mio agio, ma ad oggi posso dire che mi sento completamente immersa anche nel cinema. Amo entrambi allo stesso modo.

Attualmente, sta frequentando un master in teatro, pedagogia e didattica. Quali sono i suoi obiettivi futuri in termini di carriera? Vede la possibilità di integrare l’insegnamento nel suo percorso professionale?

Il mio obiettivo principale è quello di conservare gelosamente l’amore che mi ha fatto iniziare questo meraviglioso “viaggio” e che mi spinge ogni giorno a non mollare mai, a insistere sempre e a poter essere ogni giorno orgogliosa di me stessa facendo il lavoro che amo. Sono estremamente convinta che, tutto il resto, con estrema dedizione e molto lavoro, verrà da sé e darà i suoi frutti migliori. Per quanto riguarda l’insegnamento, credo molto nella forza della recitazione, e quindi se ce ne sarà modo e il tempo adatto per farlo, mi piacerebbe molto trasmettere ciò che sento e che ho imparato. A ora, però, il mio focus è sulla mia carriera attoriale professionale.

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