Light on
Nel 1964 viene pubblicato “A che gioco giochiamo”. Qualche anno prima, nel 1957, lo stesso Berne si era presentato al Congresso dell’Associazione Americana di Psicoterapia di Gruppo (AGPA) di Los Angeles esponendo le basi di ciò che avrebbe esposto per la prima volta in maniera organica nel suo famoso articolo del 1958 sull’American Journal of Psychotherapy: “Transactional Analysis: A New and Effective Method of Group Therapy”. La nascita dell’analisi transazionale: un’analisi strutturale, basata sugli stati dell’Io, e sulla teoria dei giochi (Games) e del copione (Script) che analizza le diverse transazioni, gli scambi, che la persona ha con se stessa e con gli altri. Divenendo consapevoli dei propri schemi comportamentali e del proprio copione di vita è possibile interrompere automatismi dannosi e scoprire (riscoprire) se stessi.È proprio la rappresentazione della realtà sotto forma di
giochi che permette a ogni individuo di esprimere in maniera semplice ed esemplare in che posizione e in che ruolo intende mettersi rispetto a un altro individuo o rispetto all’ambiente.
Identificare il proprio ruolo nel gioco – un ruolo che diventa quasi sempre un’abitudine – pone le basi per una critica autonoma e costruttiva dei meccanismi alla base del gioco e l’individuazione di una possibile alternativa.
“Le persone nascono principi e principesse finché il processo di civiltà non li trasforma in rospi”.
Probabilmente il gioco è l’incantesimo che abbiamo dimenticato da qualche parte…
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