Il 7 luglio il Museo Archeologico Nazionale di Taranto ha attirato oltre 1.000 visitatori
Lo scorso 7 luglio, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTA) ha deciso di aprire le porte gratuitamente a tutti i turisti e appassionati d’arte e storia, in occasione della giornata Domenica al museo. Ogni prima domenica del mese, infatti, tutti i musei e i parchi archeologici statali offrono l’ingresso gratuito a chiunque desideri trascorrere una giornata all’insegna della storia e della cultura. Questa iniziativa, istituita nel 2014 dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali, permette di apprezzare la bellezza del sapere senza alcun costo.
Ma quanto ha influito la Domenica al museo sull’interesse dei cittadini italiani? Dal 2014 è stato registrato un incremento generale delle visite, sia nei giorni gratuiti che in quelli a pagamento. A esempio, nelle prime sei edizioni, il numero degli ingressi gratuiti ha superato il milione e mezzo. Come dimostra uno studio di TrueNumbers, nel 2017 i musei italiani hanno incassato 193,6 milioni di euro, un aumento del 53% rispetto al 2013, indicando che l’affluenza è cresciuta anche nei giorni a pagamento.
In una società caratterizzata da un’estrema attenzione al futile, la gratuità ha reso i musei più accessibili, stimolando una relazione sociale più rilassata e positiva. Questo ha incentivato quindi le visite ai siti storici, creando una nuova attenzione alla cultura del passato.
Il favoloso MArTA di Taranto, città dei due mari, negli ultimi mesi è arrivato a registrare la presenza di oltre 1.ooo persone. Numeri sorprendenti che confermano il continuo successo della #domenicaalmuseo e l’interesse crescente dei cittadini.
Fondato nel 1887, il museo è situato nell’ex Convento dei Frati Alcantarini e racconta la storia e le radici dell’Italia meridionale, attraverso una vasta collezione di reperti archeologici presenti lungo diversi percorsi espositivi. Tra le collezioni più celebri ci sono i cosiddetti Ori di Taranto, risalenti all’epoca della Magna Grecia, che includono gioielli in oro e argento e ornamenti di straordinaria bellezza e raffinatezza. Rivolgendo l’attenzione alle attività sportive dell’epoca, il MArTA espone anche l’importante testimonianza funeraria della Tomba dell’Atleta, oltre alle Veneri di Parabita, simboli di fertilità e bellezza, e al Zeus di Ugento, che rappresenta il celebre dio greco.
Nella sala della Preistoria e Protostoria della Puglia, si possono apprezzare invece i reperti che illustrano la vita e le culture delle popolazioni preistoriche e protostoriche della regione. Le più antiche testimonianze (6000-5300 a.C.) provengono dai villaggi che vivevano lungo le coste del Mar Piccolo: troviamo contenitori ceramici decorati con incisioni e graffito destinati alle attività domestiche, porzioni di intonaco d’argilla delle pareti delle abitazioni, fino agli strumenti in pietra scheggiata e levigata. Questi reperti dimostrano l’ingegno e la precisione dei nostri antenati, che, pur senza le tecnologie moderne, erano in grado di creare strumenti essenziali per la loro sopravvivenza.
Proseguendo nella sala del museo dedicata all’età Arcaica e Classica, ci lasciamo trasportare dalla meraviglia di oggetti e manufatti che documentano la storia di Taranto e delle sue necropoli. Tra questi troviamo ceramiche tipiche della cultura greca, decorate con scene mitologiche e di vita quotidiana; gli hydriai e i crateri, utilizzati per contenere acqua e vino, decorati solitamente con scene di banchetti e processioni. Non mancano le statuette rappresentanti divinità, animali ed esseri umani, come anche le monete in argento che testimoniano l’economia e il commercio già presente allora. È sorprendente la precisione con cui questi reperti sono stati realizzati, spesso utilizzando matrici create con estrema accuratezza, che permettevano di riprodurre volti e statuette con maggiore facilità.
Infine, si approda nell’età Ellenistica, Romana e Medievale proposta dal museo tarantino, che include dalle sculture in marmo alle corone funerarie, passando alle tombe monumentali e oggetti di uso comune (come specchi, scatole porta trucco e spilloni), fino alle fibbie di cinture in bronzo e frammenti di decorazioni pavimentali.
Insomma, un viaggio alla scoperta del nostro passato. Un passato che ci permette di vivere meglio il nostro presente. Grazie all’evoluzione e alle scoperte, l’umanità ha raggiunto una realtà più comoda e accessibile. Fondamentale è riconoscere e apprezzare tutto ciò che è stato, che è stato insegnato e tramandato con saggezza, e successivamente migliorato con ingegno. Un passaggio cruciale dal passato al presente, che merita tutta la nostra attenzione e gratitudine.
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