A Giffoni gli “Avengers” del podcast made in Italy tutti uniti

Editoriale

Luglio 25, 2024

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Rapone, Tinti, Gazzoli, Luis e Martin: I conduttori dei podcast più amati e divertenti tutti sullo stesso palco

Microfoni accesi, sedie a semicerchio: il setting è familiare ma i protagonisti sono inediti. Per la prima volta i titolari dei più amati podcast italiani Tintoria, Passa dal Basement e Muschio Selvaggio, Stefano Rapone, Daniele Tinti, Gianluca  Gazzoli, Luis e Martin Sal, sono tutti insieme sullo stesso palco. Succede al Giffoni Film Festival che inaugura un approfondimento sul mondo dei podcast, grazie a MNcomm e Dopcast, e lo fa non a caso nell’edizione a tema L’illusione della distanza.

“Effettivamente il podcast dà un’illusione di vicinanza tra chi fa il contenuto e chi lo ascolta. – dice Daniele Tinti, host del podcast comico Tintoria dal 2018, tra i primi a emergere in Italia – La frase che ci viene detta più spesso è ‘mi sembra di conoscerti’, ed è una sensazione più comune quando si sente un podcast rispetto a un programma tv o ancora meno per un film al cinema”. C’è un forte meccanismo di immedesimazione che si crea “La sensazione più bella la provi quando l’intervistatore chiede le stesse cose che avresti voluto chiedere tu” afferma Gianluca Gazzoli, che con il suo BSMT dal 2022 porta avanti interviste a grandi ospiti per ispirare il suo pubblico.

Tra i mezzi di comunicazione in più rapida crescita, i podcast sono lo strumento che ha rivoluzionato, negli ultimi anni, il modo di informarsi, soprattutto tra i Millennials e Gen-Z, e sono un mondo in continua evoluzione: “Bisogna sempre fare attenzione al panorama – afferma Luis Sal di Muschio Selvaggio, fondato nel 2020 – oggi, per esempio, vedere Gerry Scotti online seduto a un tavolo non è più sconvolgente, mentre lo era 4 anni fa.”

“Il primo a riconoscere la potenza del podcast è stato il pubblico, – prosegue Gazzoli – poi gli ospiti come spazio spontaneo riconquistato. Quelli che ci sono arrivati dopo gli addetti ai lavori.” E afferma “Ancora c’è margine incredibile per fare delle cose pazzesche.”

È sul fantasticare scenari memorabili che si sprigiona l’ironia e la sagacia tipica dei 5 personaggi: l’ospite più ambito dai tre podcast più popolari in Italia? “Il papa”. I conduttori scherzano su cosa gli chiederebbero in una mirabolante puntata, facendo leva sui loro tormentoni ricorrenti: per Gazzoli, “Se ha mai incontrato Michael Jordan”, per Tintoria “il suo rapporto con le droghe leggere”, mentre Martin Sal non vuole dichiarare le sue domande “sennò me le brucio, per quando verrà a Muschio!”.

“Fare podcast non vuol dire accendere un microfono” dichiara Gianluca Gazzoli, e a chi tenta di  seguire le loro orme nel mondo del podcast e chiede un consiglio, tutti, quasi all’unisono, esclamano “Un buon audio!” ammettendo che il video può essere anche scadente. E poi Tinti ammette scherzando: “Avere qualcosa da dire è difficilissimo, più facile è trovare qualcuno che abbia qualcosa da dire”. Tra i consigli, il titolare del Basement aggiunge: “Non cercate la scorciatoia delle views, i fenomeni virali del momento”.

Il dietro le quinte è l’elemento che suscita maggiore curiosità nella platea, a partire dalla puntata dalla conduzione più difficile. Per Gazzoli è anche la sua preferita, ovvero quella con Claudio Bisio “è stata la più sfidante, è stata molto faticosa per me perché è un cavallo pazzo! Nonostante la fatica, mi ha fatto piacere perché alla fine Claudio ha riconosciuto la mia capacità di portare avanti l’intervista”. Il segreto per Stefano Rapone, co-conduttore di Tintoria, è “lasciar parlare l’ospite, tanto abbiamo tutto il tempo che vogliamo” ma rispetto agli ospiti difficili non si sbottona: “tutti perfetti, visto che stiamo registrando!” concorda Luis “Ospiti difficili? Nessuno!”

 

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