“Sarà una grande olimpiade, sarò lì a tifare” parola di Howe
Quinto pomeriggio del Festival ed ennesimo incredibile ospite davanti agli ambassador di Giffoni Sport: oggi Andrew Howe è stato ospite di una sala gremita di ragazzi di tutta l’età, a cui ha raccontato l’atmosfera che si respira in un villaggio olimpico, l’incontro con alcuni grandissimi dello sport come Kobe Bryant, il rapporto con l’ansia e molto altro ancora.
Inizialmente Andrew ha parlato dei giochi olimpici che prenderanno il via fra due giorni: “Che Olimpiadi saranno? Beh siamo pur sempre a Parigi, saranno dei giochi all’insegna della moda, c’è anche la pista viola. Scherzi a parte, sarà una grande Olimpiade. Parigi la renderà fantastica. Ci andrò tra poco ma ci sono stato e c’era davvero una bella atmosfera. Credo che sarà una cosa nuova e non vedo l’ora di vedere tutte le novità”.
Parlando invece del team dell’atletica in vista proprio dei giochi, e nello specifico di Furlani: “La vedo bene infatti sarò li a tifare e non vedo l’ora di vedere questa olimpiade perché ci divertiremo perché l’Italia sta tirando fuori dei campioni incredibili. In questi ultimi anni è una gioia incredibile perché abbiamo passato anni veramente difficili. Furlani io lo conosco da quando è nato, è un fenomeno. Un misto fra Mike Powell e Bob Beamon praticamente.”
Rispetto alla sua esperienza invece: “Nelle Olimpiadi purtroppo non ho mai reso al meglio perché o arrivavo da infortunato o ero troppo giovane, però l’atmosfera la porto sempre nel cuore.”
Andrew ha poi raccontato proprio l’atmosfera che si respirava nel villaggio, ricordando con emozione l’incontro con idoli come Kobe Bryant: “È stato veramente bello perché arrivavo lì e vedevo che facevano la fila come la facevo io, sono come me, mangiano quello che mangio allora forse posso arrivare anche io”.
Rispondendo alle domande degli ambassador il velocista ha anche raccontato un po’ quali erano i suoi idoli e le sue ambizioni: “Da piccolo avevo tanti idoli. I ragazzi di oggi guardano i calciatori o i tennisti, mentre i miei idoli forse non sanno neanche chi sono. Mi sono sempre posto l’obiettivo di diventare migliore di loro e di diventare migliore di tutti, che è quello che devono fare i ragazzi di oggi. E ai ragazzi della generazione che sta gareggiando adesso dico sempre di prendere spunto ma prefissarsi di fare meglio”.
Per concludere Andrew ci ha anche raccontato il suo rapporto con l’ansia ai tempi delle gare e del suo prossimo futuro: “Sono uno che gestisce l’ansia. L’ansia è una cosa che va gestita altrimenti non riesci a rendere come dovresti. Pensare troppo non aiuta. Lo staff in questo svolge un ruolo importantissimo. Le persone che lavorano con te sanno sempre cosa dirti. […] Il futuro prossimo? Stiamo pensando a un futuro nel mondo del cinema e mi piacerebbe molto”. E quale posto e platea migliore di Giffoni e i nostri ambassador per parlarne.
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