I ragazzi di Impact incontrano i Sansoni al Giffoni54

Editoriale

Luglio 24, 2024

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La risata è una cosa seria

Nella sesta giornata del festival arriva a #Giffoni54 il duo comico siciliano composto da Fabrizio e Federico Sansone, in arte I Sansoni, fratelli nella vita e colleghi nel lavoro. Il successo li ha travolti come un tornado: sul web hanno ottenuto più di 400 milioni di views in soli tre anni. La loro comunicazione è crossmediale: dal teatro sono migrati al web e prossimamente faranno il loro primo debutto sul grande schermo con il film “E poi si vede”, distribuito da Warner Bros.

La comicità della coppia è travolgente, tuttavia lascia spazio anche a riflessioni sulle problematiche che affliggono le nuove generazioni.

«L’apparato comico-satirico nasce in famiglia, voi siete fratelli. Come è nato questo sodalizio?» inizia così il dibattito in Sala Blu. «È strano lavorare tra fratelli, noi siamo molto diversi. La diversità crea sempre uno scontro, talvolta un dibattito, ma sono state proprio queste diversità a far venir fuori la voglia di dire qualcosa. I punti di vista diversi possono generare anche la risata. La risata è una cosa seria. Il nostro motto è “La risata è una conseguenza”. È grazie a quelle conseguenze che per un attimo dimentichiamo chi siamo».

Molto vicine ai ragazzi di IMPACT le tematiche rappresentate nei video comici del duo: «Cerchiamo di rappresentare la generazione che va dai diciotto ai trent’anni».

Nel 2025 i fratelli saranno per la prima volta protagonisti di un film: «Teniamo tanto alla capacità di trasformarci, di passare dal web al cinema. Si tratta di un film che vuole simboleggiare la nostra generazione, spesso ci sentiamo dire dalle generazioni passate “C’è un problema con il cambiamento climatico…vabbè poi si vede”, ma quel “poi si vede” è ormai arrivato».

«Cosa vi distingue da generazioni di comici che vi hanno preceduti?», chiedono i giffoner. «Il contesto che c’è attorno, il mezzo. Gli anni 2000 erano gli anni della televisione, oggi il web ha preso il suo posto. La comicità cambia sempre, sapersi adattare è fondamentale» e ancora «I nostri contenuti li abbiamo sempre chiamati “webmetraggi”, poi quando sono arrivati i reel e Tiktok abbiamo riadattato le nostre idee a quella velocità. Oggi va tutto troppo veloce e la soglia di attenzione si è abbassata. C’è un distacco netto tra una narrazione di due ore e mezza e una di trenta secondi. Questo però è un bene per il cinema, andare veloci col telefono crea una differenza netta con la settima arte».

Il dialogo si apre anche a tematiche di attualità, come la censura: «Come percepite il ruolo della comicità nel promuovere il dialogo su temi importanti? Che ne pensate della censura che è ultimamente presente in tv?». «La censura si ha quando qualcuno cerca di bloccare un pensiero», rispondono. «Se pensiamo a Falcone e Borsellino capiamo quanto la censura li abbia fatti nascere, piuttosto che morire. È stato controproducente, loro vivranno in noi per sempre. Purtroppo se siamo qui nel 2024 a parlare di censura vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato».

I Sansoni si esprimono poi in merito alla sicilianità che caratterizza i loro prodotti: «Noi pensiamo in siciliano. La nostra sicilianità è molto presente soprattutto nell’accento, l’accento è una targa, ma allo stesso tempo una grande medaglia al valore perché spesso facciamo crociate per cercare di distruggere gli stereotipi. Bisogna parlarne, scherzarci su, magari farsi una risata. È in primis una lotta personale contro le generalizzazioni sulla nostra terra» e ancora, «Con i video proviamo ad abbattere tutte le diversità, ad avvicinare il nord al sud». Ciò dimostra che la comicità può fare da ponte tra le differenze, abbattendo il muro dei pregiudizi. Anche in questo modo si può far crollare l’illusione della distanza.

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