“La mia missione è educare e ispirare, rendendo l’arte fotografica accessibile a tutti”
Giovanna Griffo è una nota fotografa classe ’72. È specializzata nella fine art e nell’integrazione della tecnologia AI, applicata alla fotografia. È una figlia d’arte, dopo lunghi percorsi lavorativi come ingegnere informatico e poi consulente di business intelligenze, ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla sua passione: la fotografia.
Chi è Giovanna Griffo e di cosa si occupa?
Dal 2009 opero come fotografa specializzata in Fotografia Fine Art. Sono docente in Digital Imaging e Tecnologie AI, applicate alla fotografia professionale. Sono spesso relatrice in eventi come il Nikon Live, Photoshow e FIOF Revolution e collaboro con testate giornalistiche. Faccio parte dei docenti per Nikon School Italia e ho collaborato per i volumi della collana Master di Fotografia e Accademia di Fotografia, edite da Nikon, Corriere della Sera e Corriere dello Sport.
Le mie foto sono state scelte per campagne pubblicitarie da marchi come Nissan, Hewlett Packard, Ford Foundation, Columbia University Press, Bloomberg, e molti altri. Inoltre, sono rappresentata a Londra e New York dall’agenzia Gallery Stock.
Le mie immagini hanno raggiunto le fasi finali o vinto concorsi nazionali e internazionali come l’Hipa International Photography Award, il Sony World Photography Award, l’Epson International Pano Award, il Lonely Planet Competition, il Prix de la Photographie de Paris e il Siena Photo Awards. La mia esperienza si traduce anche nell’insegnamento, organizzo workshop e corsi. La mia missione è educare e ispirare, rendendo l’arte fotografica accessibile a tutti.
Sembra inevitabile che l’AI diventi un vero supporto al mondo dell’arte. Perché gli artisti dovrebbero farne uso e non sentirsi minacciati?
L’intelligenza artificiale è una delle innovazioni del nostro tempo e il suo impatto sul mondo dell’arte è significativo. Gli artisti dovrebbero vedere l’AI come un alleato che può ampliare le loro capacità creative e offrire nuove opportunità. In passato, il valore di un fotografo era determinato dalla sua abilità tecnica nel creare immagini nitide e ben esposte. Oggi è meno rilevante. Ciò che distingue veramente un fotografo è la sua visione, la capacità di raccontare storie, di trasmettere emozioni e messaggi attraverso le proprie immagini.
L’AI sta rendendo l’aspetto tecnico sempre meno centrale. Con l’automazione di molti processi tecnici, ciò che rimane veramente prezioso è la creatività umana. Le AI sono strumenti eccellenti per eseguire compiti specifici, ma la capacità di porre domande, di esplorare nuovi concetti e di sviluppare idee innovative rimane saldamente nelle mani degli artisti. Sono molto brave a trovare risposte, ma non sono brave a fare domande. La scintilla creativa, l’intuizione e l’immaginazione sono caratteristiche unicamente umane e rimarranno sempre tali. Gli artisti dovrebbero abbracciare l’AI come un mezzo per potenziare il loro lavoro, per sperimentare nuovi stili e tecniche e per ottimizzare il loro flusso di lavoro.
Ci racconterebbe come si è svolto il suo ultimo workshop, il 4 maggio a Cava De’ Tirreni (SA)?
Il workshop a Cava De’ Tirreni è stato un evento dedicato alla funzione dell’AI nella fotografia professionale. È stato solo l’ennesimo di una lunga serie di eventi che ho avuto il piacere di organizzare in diverse città d’Italia. Durante il seminario abbiamo approfondito diversi aspetti cruciali dell’AI, offrendo una panoramica completa e dettagliata.
Abbiamo analizzato le false credenze sull’AI, discutendo come superarle e fornendo una visione chiara delle sue potenzialità. Sono stati presentati gli strumenti più innovativi e adatti per trasformare l’approccio fotografico, migliorando la qualità delle immagini e ottimizzando il flusso di lavoro. Abbiamo esaminato i vantaggi e le sfide legate all’adozione delle tecnologie AI.
Abbiamo spiegato perché è fondamentale per un fotografo professionista conoscere e utilizzare gli strumenti AI, sottolineando i benefici che possono derivarne in termini di produttività e creatività. Abbiamo affrontato una discussione onesta sui limiti delle tecnologie generative attuali, evidenziando l’importanza di non sottovalutare questi aspetti.
Quali sono i suoi prossimi progetti? Ha in programma altre conferenze e workshop su questo tema e dove?
I miei prossimi progetti sono molto innovativi e si concentrano sull’espansione dell’uso delle tecnologie AI nel mondo della fotografia e della creatività. Attualmente, sto fornendo servizi di consulenza personalizzata per professionisti e aziende che desiderano integrare le tecnologie AI nei loro flussi di lavoro. Inoltre, sto organizzando un workshop per il 16-17 novembre 2024 a Roma.
Questo evento sarà dedicato a tutti i fotografi e creativi che vogliono imparare sul campo le tecniche AI. Continuo a educare la comunità fotografica, offrendo strumenti e conoscenze per sfruttare al meglio le innovazioni tecnologiche. Continuo a credere fermamente che l’AI possa rivoluzionare il nostro approccio alla fotografia, e sono entusiasta di poter condividere queste conoscenze attraverso i prossimi workshop e conferenze.
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