Cézanne e Renoir tornano protagonisti dell’Impressionismo a Milano

Editoriale

Maggio 31, 2024

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L’impressionismo raccontato attraverso i capolavori del Musée d’Orsay e de l’Orangerie

Milano offre, fino al 30 giugno 2024, la possibilità di rivivere l’Impressionismo – a 150 anni dalla sua nascita – grazie all’esposizione prodotta da Skira Arte e Museum Studio, in collaborazione con Musée de l’Orangerie e Musée d’Orsay, situata presso Palazzo Reale e promossa da Comune-Cultura con il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Ammassare de France en Italie.

La mostra presenta 52 opere attraverso cui è possibile conoscere l’estro di due pittori del movimento impressionista: Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir.

L’esposizione racconta la storia dell’amicizia imprevedibile tra i due artisti, consolidata dal medesimo obiettivo, ovvero combattere la tentazione di dissolvere la forma in una “impressione” di luce e colore, riaffermando l’importanza del disegno e delle tonalità nella ricerca di un equilibrio ideale. Seppur in modi diversi, Cézanne e Renoir cercano, quindi, di catturare l’essenza del mondo che li circonda.

La disposizione delle opere evidenzia le differenze personali e pittoriche tra i due artisti. Se Cézanne, attraverso la sua visione analitica, sceglie composizioni di geometrica limpidezza, d’altra parte Renoir rivela la sensualità e la bellezza della natura. Queste discrepanze sono conseguenze, altresì, di ragioni economiche dei due colleghi, poiché Renoir dovette adeguarsi alle richieste dei suoi acquirenti, in modo tale da poter mantenere la propria famiglia grazie alla sua stessa arte; Cézanne, benestante, potè approfondire i suoi studi geometrici e ampliare i suoi orizzonti scegliendo soggetti simili, se non uguali, a quelli di Renoir non curandosi del giudizio altrui.

Si tratta, dunque, di un percorso vis-a-vis dei due artisti, le cui opere raffigurano bagnanti (Renoir, Baigneuse assise, 1914; Cézanne, Trois baigneuses, 1874-1875), nature morte (Renoir, Fleurs dans un vase, 1898; Pêches, 1881; Cézanne, Le Vase bleu, 1889-1890; Vase paillé, sucrier et pommes, 1890-1894), ritratti (Renoir, Claude Renoir en clown, 1909; Cézanne, Portrait de Madame Cézanne, 1885-1895), paesaggi (Renoir, Paysage de neige, 1875; Cézanne, Arbres et maisons, 1885).

Questo perpetuo parallelismo permette di riconoscere, anche all’occhio meno esperto, le asimmetrie stilistiche dei due artisti: contorni ben marcati, prospettiva “sbagliata”, luce e tonalità pensati meticolosamente seguendo un ragionamento scientifico per Cézanne; pennellate soavi, colori tenui, volti perlacei, sensualità e movimento per Renoir.

L’esposizione, in una sala dedicata, offre un assaggio dell’arte prossima a Cézanne e Renoir attraverso il confronto con le tele del loro successore Pablo Picasso: Cézanne, Pommes et biscuits, 1880; Picasso, Grande nature morte, 1917; Renoir, Femme nue couchée, 1906; Picasso, Grand nu à la draperie, 1921-1923. Grazie a tale comparazione è possibile affermare che, tra i due protagonisti di questa mostra, è proprio Cézanne a determinare la vera rivoluzione dell’arte moderna, mediante il suo obiettivo di «rivelare ciò che si avviluppa alle radici stesse dell’essere, all’origine impalpabile delle sensazioni» scegliendo una tecnica che diverrà la base del cosiddetto cubismo il cui massimo esponente sarà proprio Picasso.

In conclusione, questa esposizione è un viaggio artistico, altresì concettuale, di due pittori fondamentali per ripercorrere gli straordinari anni dell’Impressionismo centocinquant’anni dopo la prima mostra tenutasi a Parigi, presso il grande e luminoso studio del fotografo Felix Tournachon, noto con lo pseudonimo di Nadar.

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