Una lettera da Monaco, l’emozionante viaggio di M. Levis

Editoriale

Maggio 4, 2024

Il gioiello della Vintage Editore rappresenta l’esordio della traduttrice Mastronardi

Una lettera da Monaco, libro scritto da Meg Levis, in commercio dal 23 giugno 2023 è il volume di esordio da traduttrice di Federica Mastronardi. La dottoressa ha lavorato al volume, sotto l’attenta supervisione della professoressa Maristella Gatto, come oggetto della sua tesi magistrale, conciliando così lavoro e studio.

Il libro è stato presentato per la prima volta al Salone del Libro di Torino nel maggio 2023, per poi essere presentato per l’ultima volta, qualche giorno dopo l’uscita, il 28 giugno nella libreria Laterza di Bari.

Il volume si presenta meno corposo, rispetto alla media dei libri in catalogo della casa editrice, con le sue 250 pagine circa: una leggerezza della carta che tuttavia non rispecchia quella delle tematiche.

Jack, un uomo adulto di origini americane, è il figlio di un veterano della Seconda guerra mondiale. Alla morte del padre, trovandosi davanti un vecchio scatolone pieno di effetti personali del genitore, ritrova una vecchia lettera scritta con un inglese incerto e contaminato dal tedesco di una donna Arianna Schröder. La lettera è datata 1946 ed è per lui non solo motivo di curiosità, ma un’altra motivazione per incolpare il padre, ingiusto anche nei confronti della donna che lo aveva amato per anni.

Jack, un poliziotto americano dalla morale ben definita, è sempre stato vittima del padre: un uomo divorato dall’alcolismo e sempre giustificato dalla madre. Il risentimento per lui è evidente nel testo, nei dialoghi e nella narrazione; tuttavia, quest’ultimo non lo ferma dal prendere una decisione: scoprire chi fosse quella donna.

Con l’aiuto di un suo caro amico, Sherk, di origini tedesche, inizia la sua ricerca per nulla semplice. La difficoltà del viaggio non sta solo nel rintracciare la donna, ma anche venire a patti con un passato non tanto lontano, che ha segnato l’Europa intera.

Il suo cammino lo porterà a ripercorrere le orme di suo padre, a indossare le sue scarpe e scoprire ciò che lo tormenta.

Il tema della memoria, del ricordo del passato che rimane indelebile nella psiche di un uomo, ma anche di un popolo, è centrale. Decisamente apprezzabile l’espediente narrativo scelto, che permette al lettore di ricevere gradualmente il monito di non dimenticare le atrocità della guerra: un messaggio che arriva forte e chiaro, non in modo didascalico, ma attraverso la strada della curiosità (prima) e della necessità (dopo) del protagonista di comprendere esattamente cosa è accaduto.

Questo percorso, oltre a portalo nei luoghi della guerra e aiutarlo a conoscerne la tragedia, gli farà comprendere e perdonare il padre, offrendogli il suo punto di vista sull’orrore visto negli anni in Germania, una prospettiva che quasi muterà il risentimento in compassione per quell’uomo che per anni ha cercato solo di dimenticare, di annebbiare il passato, senza rendersi conto della violenza che lui stesso perpetrava.

Il lavoro di traduzione restituisce le emozioni regalate dal testo originale, cercando di traslare l’anima, contaminando l’intero testo con parole in tedesco non tradotte, cercando di marcare la plausibilità delle vicende e la realtà storica.

Ogni sfumatura viene adattata alla lingua italiana, in modo che il testo sia fluido e di facile comprensione per tutti, senza rinunciare alla componente emozionale e storica.

Fascino e storia si mescolano in questo volume, ribadendo costantemente un messaggio: la storia è dentro di noi, si riflette su di noi, per questo non dobbiamo mai dimenticare.

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