“Le vere barriere sono l’ignoranza e la chiusura mentale delle persone”
Nel vasto panorama dell’arte e della determinazione, emergono storie che catturano il cuore e ispirano verso nuove prospettive.
Giuseppe Dell’Osso incarna una di queste storie straordinarie. Nato con una malformazione spinale, ha trasformato le sfide della sua disabilità in una strada illuminata dall’arte e dalla passione. Attraverso il teatro, la scrittura e la musica, ha sfidato gli stereotipi e ha aperto nuovi orizzonti per se stesso e per gli altri.
In questa intervista, esploreremo il viaggio affascinante di Giuseppe, dalla sua Napoli natale fino al palcoscenico, dove il suo talento e la sua voce risuonano più forte che mai. Una voce che ha il coraggio di denunciare, non solo le barriere architettoniche e sociali che ha dovuto affrontare, ma anche l’ignoranza di coloro che pensano che la sua disabilità sia un impedimento alla sua aspirazione di essere un attore di talento.
Giuseppe, potrebbe raccontarci di più sulla sua esperienza nel mondo della recitazione e della scrittura? Quali sono state le sue principali fonti di ispirazione e le sfide che ha affrontato lungo il percorso?
All’inizio non sapevo cosa realmente volevo fare nella mia vita, l’ho capito dopo. Feci un videoclip musicale da protagonista e da lì decisi di studiare recitazione. Non è stato facile inizialmente, perché ovunque andassi mi chiudevano la porta in faccia. Ma io non mi sono mai dato per vinto e ho continuato a cercare. Ho anche partecipato a un concorso di monologhi inediti arrivando in finale. Le mie fonti di ispirazione sono più autori cinematografici, ma mi attraggono anche argomenti politici e sociali. La cosa peggiore che ho dovuto affrontare nel mio percorso non sono le barriere architettoniche, ma la chiusura mentale e l’ ignoranza delle persone.
La sua storia è un esempio di resilienza e determinazione. Come ha affrontato le barriere architettoniche e sociali nel perseguire la sua carriera artistica?
Con sfrontatezza, e (se permetti) con la strafottenza! Devi essere forte, non puoi permetterti di abbatterti. Bisogna lottare per ciò che si crede mettendoci tanto impegno, forza di volontà e passione. È questo che mi ha portato a studiare e ad entrare in questo mondo, a piccoli passi. Non finirò mai di ringraziare persone come il mio maestro e amico Diego Consiglio, che mi ha accolto nel suo gruppo di teatro. Provo una sincera riconoscenza nei suoi confronti, perché mi sprona anche nel crederci, sempre di più . Ci sono state delle fasi in cui mi è stato detto: “tu non puoi recitare perché sei in sedia a rotelle”… beh, oggi, nel mio piccolo,posso dire che si sono sbagliati di grosso.
Ha menzionato di aver scritto uno spettacolo che tratta l’argomento della disabilità. Qual è il messaggio principale che desidera comunicare attraverso questo lavoro?
Il messaggio che desidero lanciare in questo spettacolo è quello di apprezzarci di più gli uni con gli altri, di essere uniti… e che bisogna apprezzare la vita cosi per com’è. Certo, è innegabile che poi ci siano dei momenti di difficoltà… ma, in un modo o nell’ altro, si superano. In questo tempo di guerra e di violenza che stiamo vivendo, vorrei dire che non bisogna avere paura della diversità in generale. E non bisogna avere paura nemmeno delle persone come me che hanno una disabilità. Ognuno di noi può insegnare qualcosa ad un altro!
Guardando al futuro, quali sono i suoi obiettivi e le sue aspirazioni nel mondo dell’arte e dello spettacolo? Come intende continuare a crescere e a sviluppare il suo talento, e quali progetti la entusiasmano di più al momento?
Guarda, voglio essere sincero con te fino in fondo: io sono ambizioso, quindi ti dirò che il mio obiettivo in generale sarà sempre quello fare l’attore. Quindi spero, prima di tutto, di continuare a studiare per il teatro… poi, mi piacerebbe studiare anche cinema e doppiaggio! Mi auguro anche di riuscire ad affiancare allo studio delle esperienze lavorative sul campo. Attualmente, ilmio obiettivo principale è quello di presentare lo spettacolo che ho scritto per la compagnia “Viva Flegrea”. Nel frattempo, sto anche progettando un cortometraggio. Con umiltà, mi godrò ogni momento che verrà e mi regalerà questo percorso e questo mondo.
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