Ignis Absconditus-Golden Horses Of A Dying Future
Un alito di morte su un tappeto di rose. Cosi la MKM presenta il post dark metal degli Ignis Absconditus, che ci fanno entrare nel loro mondo fatto di musica dolorosa e malata. Chi ama gruppi come Katatonia, Christian Death e Goblin troverà in Golden Horses Of A Dying Future pane per i suoi denti. Difficile restare indifferenti di fronte alla voce di Noctuaria, perfettamente in sintonia con gli scenari musicali creati da Henry Der Wanderer (Nebrus, Nott, Ad Omega). Ma ci sono evidenti richiami agli Arcturus del capolavoro La Masquerade Infernale, proprio per quella attitudine della band tricolore a volere rendere quasi teatrale ognuna delle tracce di questo piccolo mosaico avvolto dal gelido vento della morte. L’arwork, opera del grafico James Hutton, rappresenta il mondo degli Ignis. “Il nostro è un circo malato e dissonante: come per il sound preferiamo il retrò e non amiamo l’intelligenza artificiale come ormai fanno in molti, affidarci a James è stato molto naturale, proprio perché la sua arte rispecchia i nostri valori. Ha tirato fuori una scatola magica con tutti i personaggi che si trovano nei nostri testi”. Ed anche la scelta di una cover mi ha fatto pensare a Ut, miniserie a fumetti della Bonelli disegnata da Corrado Roi, in cui spesso ci sono splash page che fanno pensare agli intrecci di corpi presenti nella cover degli Ignis.
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