Light on
Siamo nei primi anni Sessanta e i collegi a quel tempo erano simili a lager, dove le suore imponevano regole umilianti, punizioni corporali e oltraggi psicologici devastanti. Il piccolo Emanuele è uno spirito libero, un sognatore e vive con affanno le limitazioni imposte dalla terribile Madre superiora. All’ennesima ingiustizia subita sradica il nespolo, l’albero delle punizioni e fugge dal collegio. Emanuele è destinato a essere uno di quei ragazzi senza futuro, senza obiettivi e sogni da inseguire. Niente sembra emozionarlo, neppure i suoi primi amori. Si adatta a fare l’operaio in un mobilificio dove però subisce un incidente: una sega circolare gli mozza di netto la mano sinistra. Ormai vede la sua vita come quella di un handicappato, ridotto in povertà a chiedere l’elemosina fuori dalle chiese. Ma un giovane chirurgo riesce a ricollegare l’arto al braccio. È la prima volta che in Italia viene affrontata un’operazione del genere. Il Professore diventa per lui una sorta di Maestro Jedi che gli fornisce i primi rudimentali insegnamenti di vita. Gli parla dell’”energia sottile”, la forza che guida le emozioni, i pensieri e la creatività. Emanuele vede la possibilità di riprendersi i suoi sogni. Rimessi al loro posto i cocci di un’anima in frantumi ora è in grado di affrontare le numerose avventure amorose e gli eventi sociali e civili degli ultimi quarant’anni della sua e nostra storia. Fino a diventare un imprenditore di successo e a coronare il suo sogno: offrire al chirurgo la direzione di un istituto di riabilitazione.
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