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“Parlo per ciò che è di mia competenza e dico senza timore di essere smentito che questa criticità che si è determinata in termini di programmazione, e che è legata all’incertezza sull’effettiva disponibilità delle risorse, in particolare al Sud, mette a serio rischio l’intero sistema cultura italiano. Io ci metto la faccia come sempre faccio, senza ambiguità, nonostante in questi anni le risorse a noi destinate siano state inspiegabilmente ridotte pur di fronte a risultati unici ed indiscutibili. Lo faccio con la convinzione di chi sa che, grazie a questi fondi, si potranno realizzare progetti utilissimi per i nostri territori. Le risorse dell’FSC sono necessarie per realizzare investimenti destinati alle infrastrutture e all’ambiente, ma sono fondamentali anche per la cultura, il turismo, le politiche sociali e quelle dedicate all’inclusione. L’auspicio è che al più presto e con buonsenso politico, umano ed amministrativo questa vicenda possa risolversi per il meglio. Siamo ormai a febbraio e per quanti la programmazione è un elemento determinante nell’attivazione dei processi creativi si sta determinando un vulnus. Non vorrei che per la prima volta fossimo costretti ad uno sciopero della cultura che sarebbe dannoso per tutti, per l’immagine dell’Italia, per le politiche culturali che da sempre qualificano il nostro Paese. Dobbiamo mostrare, è proprio il caso di dirlo, quella coesione che spesso non siamo in grado di esprimere come Mezzogiorno d’Italia.”
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