“Il teatro è un “gioco serio”, allora rendiamolo tale.”
Attrice di teatro di Roma, Laura Ranghi è laureata in Scienze della Comunicazione e giornalismo. Si è appassionata al cinema, amore nascosto da sempre, ma sbocciato durante l’esame di semiologia del cinema. Dopo quell’esame ha cominciato a scrivere racconti che ha pubblicato poi nel libro Terzo Senso (Gruppo Albatros Il Filo). Terminata l’università, ha frequentato diverse accademie di recitazione, la Jurgens e poi Studio Cinema, perfezionando la sua preparazione partecipando a numerosi workshop. Il suo esordio in teatro l’ha vista impegnata in spettacoli sia comici che drammatici e presto andrà in tournée con uno spettacolo comico tratto da “La cena dei cretini”, regia di Alessandro Iori, per poi interpretare la psichiatra Mina in Nosferatu, spettacolo comico scritto e diretto dallo stesso regista. Previsto a breve il film indipendente con la regia di Giancarlo Gori.
Quando ha capito che fare l’attrice sarebbe stato il suo mestiere?
Molto tardi! Ero all’università e, appassionandomi al cinema, ho capito che per essere regista e scrittrice un passo obbligato era essere attrice. Partendo tutto per curiosità, sta diventando adesso un vero e proprio mestiere, uno sfogo continuo, un gioco che ho fatto sempre da piccola. Cosi ho capito che era la mia arte.
Quali sono le principali difficolta che riscontra quando deve interpretare un ruolo?
Il fiato sul collo di qualcuno che giudica, che può essere un collega o a volte anche un regista che mette ansia. Infatti è importante sapere con chi si lavora. Se la compagnia è affiatata e collaborativa e il regista crede in te, si lavora bene e ci si diverte. Il teatro è un “gioco serio”, allora rendiamolo tale.
Le è mai capitato di interpretare personaggi lontani dalla sua personalità?
Sì, ma poi non si sono rivelati così tanto lontani: magari mostravano una Laura in divenire o comunque una Laura nascosta che, per vicissitudini di vita, non è mai uscita fuori. Uno tra questi è stato il ruolo affascinante di Cleopatra e quello antitetico di un’indiana pelle rossa tutta “natura” dell’epoca dei Trapper.
Forse un ruolo molto lontano da me è proprio quello dell’ispettore del fisco nella “Cena dei cretini” , una donna a detta lesbica, presto in scena in tournée. La difficoltà è stata superata pensando a tutto, meno che fosse gay.
Qual è il ruolo che le piacerebbe interpretare?
Difficile dirlo visto che ho interpretato, seppur nel piccolo, ruoli molto importanti ed avvincenti che hanno sfogato tutta la mia personalità. Anzi non sono ancora soddisfatta, li porterei in scena dando ancora di più. Quelli che spiccano tra questi, come dicevo prima, sono il ruolo di Cleopatra, dell’indiana d’America e ora della Psichiatra Mina in Nosferatu.
Sento che sono ruoli che mi appartengono ed è un peccato che non siano visti. Può sembrare presunzione, ma non lo è. Spero di interpretare molti altri personaggi intriganti. Quest’anno già c’è stata una novità assoluta per me: cantare sul palco in uno spettacolo dedicato a J. Lennon, scritto e diretto dal regista Renato Capitani. È stato gratificante cantare le sue canzoni ed interpretare tratti della sua vita. Spettacolo tutto al femminile.
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