“C’è tutto quello che è accaduto prima, durante e dopo l’intervento, anche la psicoterapia.”
Andrea Picariello è un giornalista pubblicista campano che si è avvicinato al mondo della comunicazione attraverso la radio, dove ha fatto della sua passione per l’informazione musicale una vera e propria attività che l’ha condotto a fondare una testata tematica nel 2021, chiamata 4quarti Magazine.
Dopo numerose esperienze lavorative e collaborazioni con alcune testate locali, nel tentativo di “farsi le ossa” nel mondo della divulgazione giornalistica, decide infine di scrivere un libro autobiografico.
“Nudo” è il suo primo romanzo, pubblicato con Saggese Editori, presentato recentemente in due eventi: il 16 Gennaio a Salerno, alla libreria Imagine’s Book, mentre il 25 Gennaio a Roma nell’ambito della rassegna culturale Mentifricio, in piazza dell’Orologio.
Ci sono mondi immaginari nella mente di ogni scrittore che possono venire alla luce grazie ai propri scritti. Quanto di quei mondi basati sulle sue esperienze di vita si è riversato in questo romanzo?
In ‘Nudo’ parlo senza filtri del percorso di chirurgia bariatrica che ho affrontato nell’estate 2021. Mi sono sottoposto a un intervento di mini bypass gastrico dopo la diagnosi di obesità patologica – pesavo 140kg e mi trovavo oltre l’ultimo stadio di obesità, là dove la chirurgia non è più soltanto un’opzione – ma tale percorso non si limita solo all’appuntamento in sala operatoria.
Mi concentro infatti su tutto quello che è accaduto prima, durante e dopo l’intervento chirurgico, specialmente sul lavoro di psicoterapia fatto con la dottoressa Flavia Melchiorre, che mi ha seguito durante il percorso bariatrico e ancora oggi. Lei stessa ha curato la prefazione di ‘Nudo’, in cui c’è la mia storia, fatta di odio, mancata accettazione e rabbia, ma in qualche modo credo possa rivolgersi a tutte quelle persone che vivono un rapporto contrastante con lo specchio, che non si rivedono nell’immagine da esso riflessa.
È un mondo notturno, quello che c’è in ‘Nudo’. Un libro che ho scritto quasi interamente di notte, comprese le note tra un capitolo e l’altro. Un libro che, nel buio, aspetta la luce del giorno. Prima o poi arriva sempre.
Quale dei grandi autori del passato o di quelli contemporanei hanno ispirato il suo lavoro?
La genesi di ‘Nudo’ è stata piuttosto atipica. Non era nato per essere un libro, ma soltanto come diario personale per non perdere di vista, nel corso degli anni, tutti i dettagli di un percorso che stava per rivoluzionarmi la vita. L’idea di pubblicarlo è arrivata solo dopo l’incontro con Francesco Saggese della Saggese Editori, che ha voluto credere in me e in questo progetto.
Non saprei trovare un autore specifico che abbia in qualche modo ispirato l’opera. In genere quando scrivo, anche gli articoli di giornale, tendo a utilizzare la semplicità come arma principale: “Per chi sto scrivendo? Cosa voglio far arrivare a chi legge? Cosa ho realmente da dire?” Parte tutto da qui.
Come sta vivendo il presente da scrittore nell’epoca dei social media dove si pubblicano migliaia di libri che comportano tantissima concorrenza?
Essendo pesantemente critico, se non distruttivo, nei miei confronti e verso ciò che scrivo, cerco sempre di dare ragione a quella vocina nella testa che mi dice di continuare sulla mia strada, senza dare retta all’Andrea sabotatore interiore, mio vero nemico da sempre e per sempre.
Mi rendo conto come il modo dell’editoria stia diventando saturo di opere e di autori, tra monetizzazione a tutti i costi su fenomeni – con data di scadenza – del web e case editrici che pubblicano a profusione facendo il male dei loro stessi autori. Allo stesso tempo credo che ognuno abbia un proprio racconto, qualcosa da dire, e i lettori non vanno sottovalutati. In questo caso i social possono rappresentare un aiuto importante per cominciare a costruire una piccola community.
Può svelarci qualcosa dei suoi prossimi progetti e gli eventi dedicati a “Nudo”?
Prima ancora che uscisse “Nudo” ho iniziato un nuovo romanzo. Adesso il progetto è in stand-by per concentrarmi sulla promozione di questo mio primo libro, ma rimane un cantiere aperto. Credo molto nella visualizzazione delle cose: se riesci a vederle nella loro interezza allora sono più concrete di quanto si possano immaginare, anche se non esistono ancora.
Per quanto riguarda “Nudo” stiamo però lavorando ad altre date in giro per la Campania e non solo. Voglio credere in questo libro, come un figlio. Mettere da parte tutto il dolore che mi ha provocato la sua scrittura e trasformarlo in qualcosa di bello per gli altri, pazienti bariatrici e non.
Cosa consiglierebbe agli autori esordienti che lottano per farsi strada nel mondo editoriale italiano?
Innanzitutto di credere nel proprio libro e nella propria scrittura. Sembrerà banale ma così non è. Essere consapevoli di ciò che si è creato per presentarlo così nella maniera migliore possibile ad un potenziale pubblico.
Sporcarsi le mani, ricordare che un piccolo autore emergente ha ben poco da perdere e che là fuori ci sono così tante porte che verranno sbattute in faccia e telefonate a cui nessuno risponderà, eppure chi dice che qualche porta non possa aprirsi e che qualcuno non alzi la cornetta prima o poi? Avere fiducia in se stessi, coltivare l’arte della scrittura e trattarla sempre con i guanti. Tutto questo presto o tardi pagherà.
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