Vent’anni, cantante, atleta e tanti sogni: Alessandra Fella, una stella destinata ad andar lontano
La ventenne salernitana Alessandra Fella è cresciuta a ritmo di musica, ha manifestato precocemente l’amore per il canto e fin da bambina è stata allieva del noto tenore Alessandro Fortunato. Si è esibita a vari concorsi e a manifestazioni, ha fatto provini per noti programmi televisivi.
Quando era molto piccola si è esibita anche al programma i Fatti vostri in onda su Rai due e presentato da Giancarlo Magalli con il brano “On my Own” di Nikka Costa.
Oltre questo, Alessandra è tantissime cose, è un’atleta, una combattente, una ragazza piena di sogni e speranze che vive al massimo le sue passioni, sempre accompagnata e sostenuta dall’amore e dal talento di suo padre Gianfranco Fella (GFF eventi) e da sua madre Anna Vitaliano (artista) che con cui si esibisce a eventi e feste.
Chi è Alessandra Fella? Ci racconti di lei e della sua esperienza di vita.
Ciao sono Alessandra Fella e ho vent’anni. Sono di Salerno e amo molto la musica e lo sport. Sono una ragazza che sin da bambina è dovuta crescere prima del tempo. Sono nata con una malformazione congenita alla gamba destra chiamata ipoplasia femorale che, in poche parole, mi porta ad avere una gamba più corta della dell’altra. Una passeggiata insomma.
Cosa significa per lei la disabilità e come ha affrontato questo tema in un mondo che volge sempre lo sguardo altrove ed è pronto a giudicare tutto ciò che non comprende?
Come accennato in precedenza sin da piccolina ho dovuto affrontare questa mia problematica con moltissima maturità. Accettare una cosa del genere non è facile. Non potersi vivere la propria infanzia o la propria vita con spensieratezza è abbastanza dura da metabolizzare. Tuttavia sono sempre andata avanti grazie all’aiuto delle persone che mi vogliono bene ma soprattutto con la mia forza di volontà. Non nascondo che parecchie volte mi sono sentita un fenomeno da baraccone, l’elemento differente che creava stupore ma quasi disturbo all’interno di una folla che si credeva essere normale. Ma questo termine NORMALE, a parer mio, non dovrebbe esistere. Il DIVERSO è un concetto basilare che dovrebbe essere compreso da chiunque. Tutti siamo diversi l’uno dall’altro.
C’è da dire anche che la disabilità al giorno d’oggi e nella nostra società soprattutto, non è quasi mai principale argomento di discussione. L’accessibilità a strutture, ma anche in strada è davvero minima. Molte volte trovo difficile spostarmi in autonomia senza stancarmi troppo. Ma nonostante tutto, grazie alla mia testardaggine e al mio orgoglio non mi faccio buttare giù da questi piccoli intoppi.
Quando ha capito di amare la musica e quando ha iniziato effettivamente ad esibirsi in pubblico? So che ha un grande seguito, è felice di poter manifestare la sua passione?
Ho scoperto di amare la musica all’età di sei anni. I miei genitori sin da piccolina mi hanno avvicinato a questo meraviglioso mondo, facendomi poi conoscere il mio amato maestro Alessandro Fortunato che è rimasto al mio fianco in tutti questi anni.
Ormai la musica fa parte di me. Provo emozioni indescrivibili quando canto una canzone, riesco a mostrare la mia vera essenza quando mi esibisco. Sin da piccolina ho avuto il piacere di cantare su palchi durante concorsi e manifestazioni, acquisendo molta sicurezza in me stessa. La musica mi rende felice e mi aiuta a mostrare la Vera me.
Per quanto riguarda la carriera sportiva, ci racconti del sitting volley, dove si allena, come si svolge il campionato e che rapporto ha con le compagne di squadra?
Sono stata avvicinata a questo sport quattro anni fa, grazie al mio professore di educazione fisica del liceo, il professor Roberto Vicinanza. Sin da subito ho amato questo sport, mi sono sentita accettata e soprattutto non giudicata.
Al momento sono tesserata alla polisportiva Guiscard di Salerno e sono il capitano della squadra femminile di sitting volley. Gli allenamenti non sono ancora ufficialmente iniziati ma di solito ci alleniamo in alcune palestre di Salerno.
Amo molto lo spirito di squadra che si crea durante gli allenamenti e le partite, la squadra e il campo sono come una seconda famiglia e una seconda casa per me. I campionati di sitting volley assomigliano molto a quelli di pallavolo, le regole sono molto simili, la differenza più evidente però, quella che caratterizza questo sport è che gli atleti, per giocare, devono essere seduti a terra.
La Salerno Guiscard mi ha accolta sin dall’inizio della mia carriera sportiva. Poi però, durante il mio primo campionato regionale sono stata convocata nella squadra del Nola città dei Gigli con a capo il coach Guido Pasciari. Durante il periodo in questa squadra ho partecipato a vari campionati nazionali, accrescendo così le mie esperienze in campo. Grazie a queste squadre ho formato il mio carattere a pieno e diventando la ragazza che sono oggi.
Sicuramente per una ragazza così giovane che ha vissuto e fatto così tante cose c’è ancora molta strada da fare e tanti obbiettivi da perseguire.
Ci può svelare qualcosa dei suoi progetti futuri?
Certamente. Al momento sto seguendo l’università e sto frequentando il corso di laurea triennale del dipartimento di arti visive, musica e spettacolo al campus di Fisciano. Adesso vorrei concentrarmi principalmente sullo studio, ma allo stesso tempo continuare a seguire le mie passioni, ovvero la musica e lo sport, poi magari più in là si vedrà.
Lo so sono di parte ma io ho seguito tutta l’evoluzione e i sacrifici fatti da questa splendida ragazza,vi assicuro che merita tutta l’amministrazione che io possa esprimere lo merita Tutta